Fino alla prima guerra mondiale, i giocattoli più belli sono di fabbricazione tedesca. E’ in Germania, di fatto, che viene messa a punto la tecnica che consente  di imbutile la latta precedentemente litografata. E cosi K.B.N., Bing e Carette, grazie a tale tecnica, fabbricano in serie automobili giocattolo, e non solo, che si distinguono per la grande qualità. Tra le marche citate, le prime due hanno debuttato in queste attività parallele nel 1904.




Esistono sostanzialmente due tipi di giocattoli: quelli costosi e quelli a buon mercato. Questi ultimi, i giocattoli economici, fino alla guerra del 1914 saranno costituiti essenzialmente da piccole automobiline di latta dai bordi taglienti e dall’aspetto elementare. Stranamente, la loro scala è prossima a 1:43, cosa sulla quale torneremo più avanti. Bisogna riconoscere che tale formato consente di “imboscare” rapidamente la vettura in tasca all’approssimarsi di una banda rivale o del professore. per concludere l’argometo dei giocattoli a buon mercato, citiamo come esempio la marca C.R., Charles Rossignol, che ha continuato a produrre, nello spazio di un cinquantennio, centinaia di migliaia di questi articoli da bazar, secondo tecniche di fabbricazione già allora obsolete. Dunque non deve affatto sorprendere se questo tipo di giocattolo, già allora superato, non sia sopravvisuto oltre il 1950.







Il primo a produrre una vettura davvero vicina al suo modello a grandezza naturale fu Fernand Migault, all’inizio degli anni Venti. Questo imprenditore è effettivamente l’artefice dei giocattoli che rivoluzioneranno il mondo delle automobili in miniatura, conosciuti poi come i giocattoli Citroen.




Come riportano i svariati allegati Philippe Lepage, collezionista e commerciante esperto del settore, disse: ” E’ Andrè Citroen il vero responsabile della passione per l’automobile “. Incontrando Migault, Citroen capisce all’istante quale beneficio potrebbe trarne, in termini d’immagine, dalla presenza sul mercato di modelli in miniatura che riproducono le sue automobili. Già inventore in Francia dell’auto popolare, Citroen diventerà pure l’inventore della pubblicità per auto. Così come aveva affittato la torre Eiffel perchè vi figurasse il suo nome, escogitando manifesti, opuscoli, almanacchi, concorsi, commissionato fumetti dove comparissero le sue automobili, fece realizzare da Migault le riproduzioni esatte  delle automobili prodotte a Javel ( nella foto in alto è rappresentata una Citroen B2 del 1923: si tratta di una vettura tutta in acciaio dotata in seguito di un motore ). Il geniale Andrè si adoperò affinchè le prime parole di un bimbo fossero ” papà, mamma e Citroen “. Grazie al sodalizio tra Fernand Migault e Andrè Citroen, le auto in miniatura divennero via via sempre più perfezionate e i modelli più o meno generici, diffusi fino ad allora, sarebbero stati progressivamente sostituiti da miniature in tutto e per tutto fedeli al modello originale.




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