Avete mai visto da vicino una Plymouth Barracuda? Io no, in compenso posso parlarvi e mostrarvi il modello prodotto da “Highway 61”, quello della “Plymouth Barracuda 440 (1969).

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Un modello davvero massiccio, ha ruote sterzanti, ammortizzatori funzionanti su tutte e 4 le ruote e ovviamente portiere, vano motore e bagagliaio apribili.

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La Plymouth Barracuda è stata la prima “pony cars” prodotta appena due settimane prima della Mustang.

I dirigenti della Plymouth la volevano chiamare “Panda”, un’idea che risultò impopolare tra i progettisti, che alla fine scelsero il nome proposto da John Samsen, “Barracuda”.

Ci sono 3 generazioni di Barracuda:

  • La prima generazione di Barracuda, una coupé fastback basata sulla Plymouth Valiant, aveva un vetro posteriore avvolgente ed è stata prodotta dal 1964 al 1966.

  • La seconda generazione, prodotta da 1967 al 1969, fu completamente ridisegnata e resa disponibile nella versione fastback, tre volumi e convertibile.

  • La terza generazione, prodotta dal 1970 al 1974, non più basata sul progetto della Valiant era disponibile nella versione Coupé e Convertible. Erano entrambi molto diversi dai modelli precedenti. E furono in assoluto le ultime prodotte.

Come si può apprezzare, ha un anteriore aggressivo con due prese d’aria orizzontali al centro. Due fari tondi ai lati estremi della griglia affiancati da altri due più piccoli.

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Il classico posteriore ha due fanali con al centro la scritta “BARRACUDA”, realizzati in uno stile molto ricercato. Sotto il paraurti, ai lati della targa, troviamo i due faretti della retromarcia al lato dei quali si notano le terminazioni degli scarichi.

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Vano motore e riproduzione dello stesso meritano un particolare apprezzamento, tanti particolari e tutti ben fatti, tubi, giunzioni varie, serbatoi, tappi etc. etc.

Bellissimo il particolare della cinghia motore, stupenda la batteria con i morsetti ed i relativi cavi , per ultimo, ma non meno bello, il blocco motore con in bella vista la scritta “SUPER COMMANDO V8”, possente motore da ben 440 cavalli, che per l’epoca erano davvero tanti.

Sul Fondo del modello non mancano di certo i particolari, si nota perfettamente il blocco motore e la scatola del cambio e frizione.

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Nel bagagliaio, una piccola chicca, alzando la copertura in finta moquette, troviamo la ruota di scorta.

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Infine gli interni, poveri come una vera “Muscle car” esige. Volante in finto legno con l’enorme clacson centrale ed il logo Plymouth, cruscotto con parti in legno, quadro strumenti formato da due grandi quadranti ed uno più piccolo al centro. Consolle centrale dove si nota l’autoradio e la grande leva del cambio. Pavimento in moquette con tappetini in gomma nei due posti anteriori, cinture di sicurezza sui sedili anteriori e sul divano posteriore. E per finire, sedili anteriori reclinabili, cosa volere di più 😉

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Le poche vendite effettuate hanno reso quest’autovettura molto difficile da vedere e reperire ai giorni nostri, i pochi esemplari disponibili raggiungono quotazioni molto elevate. Appassionati e collezionisti del genere ne vorrebbero avere una, ma spesso si devono accontentare di una bella riproduzione come questa.

Chi invece si dedica solo al modellismo non può farsela mancare , soprattutto bella come questa, i particolari e i piccoli dettagli rendono un modello unico ed eccezionale, le cose più piccole, più insignificanti ai nostri occhi, se ben dettagliate fanno la differenza tra un buon modello e un bel modello.