Nelle pagine più buie della storia recente italiana (dal rapimento di Aldo Moro, all’omicidio del giudice Chinnici) compare una vettura, anzi l’auto per eccellenza della nomenclatura italiana: l’«Alfetta». Alla sua nascita stupisce tutti gli addetti ai lavori per la modernità delle soluzioni tecniche, diventando così l’oggetto del desiderio sia per la parte ricca del paese, sia, come degna sostituta della «Giulia», per le Forze dell’ordine.